La prima stagione per la reintroduzione della starna italica nella ZPS Valle del Mezzano è partita lo scorso agosto e ha visto il rilascio in totale di 5.250 individui, monitorati da subito nei loro comportamenti. Nel primo periodo, infatti, il monitoraggio è stato eseguito con osservazioni dirette nelle aree circostanti i recinti di ambientamento, percorrendo a piedi transetti di circa 1 km e annotando sia la presenza delle starne rilasciate all’esterno dei recinti sia quella di eventuali predatori (rapaci, volpi, corvidi ecc.).

Per verificare la frequentazione delle mangiatoie esterne ai recinti da parte delle starne reintrodotte, sono state posizionate alcune fototrappole, che ne hanno dimostrato l’effettivo utilizzo.

In autunno inoltrato, dal 5 all’8 novembre, 40 esemplari di starna italica – 5 per ognuna delle 8 aree di rilascio – sono stati ricatturati all’interno delle voliere presenti in ogni recinto e sono stati dotati di radio-collari (Lotek PIP3-Necklace-Ag393).

Da ciascuno sono state prelevate penne per la caratterizzazione genetica e per alcune misure biometriche e, dopo l’applicazione del radio-collare, ogni starna è stata rimessa in voliera per un periodo di 24 ore, poi successivamente liberata.

In seguito, gli animali sono stati localizzati per circa 3 volte a settimana mediante la tecnica dell’homing (arrivare in prossimità dell’animale seguendo il segnale radio e verificare visivamente la sua presenza) e i dati così ottenuti hanno permesso di valutare la dispersione degli animali dai siti di rilascio, che si attesta su una media di 728 m.

Nella seguente tabella sono riportati i valori medi e massimi della dispersione degli individui suddivisi per recinto:

Dai monitoraggi è emerso che, in generale, le femmine si sono allontanate di più dai recinti (775 m) rispetto ai maschi (684,4 m).

I dati radio-telemetrici hanno evidenziato anche una elevata mortalità degli individui: 13 rinvenimenti di starne morte (32,5% degli individui dotati di radiocollare) per lo più a causa della predazione da parte di rapaci.

Inoltre, per determinare la dispersione degli individui non muniti di radiocollare, sono state raccolte tutte le segnalazioni opportunistiche da parte di volontari, cacciatori, birdwatcher, agricoltori, ecc.

Infine, grazie alla collaborazione dell’ENCI, sono state realizzate sessioni di ricerca delle starne con cani da ferma. Tutte queste informazioni hanno permesso di accertare la presenza di nuclei di starne che si sono stabilizzate in altre aree del Mezzano, distanti alcuni chilometri dai recinti di rilascio, con casi di presenza anche al di fuori della Valle del Mezzano.

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