Fino al secolo scorso la Starna italica (Perdix perdix italica) era diffusa nei territori appenninici e alpini della nostra Penisola entro quota 1.800 m di altitudine. A partire dalla metà del ‘900 le popolazioni vitali sono andate rapidamente in declino e attualmente è considerata una specie formalmente estinta in natura, presente solo con un numero esiguo di esemplari in alcuni stock di allevamento del nord Italia.
La Starna italica è un uccello di media taglia, stanziale e camminatore. Negli adulti la colorazione dominante del mantello oscilla fra il grigio-azzurro e il rossiccio, così come nei giovani, ma con toni meno marcati. Al modesto dimorfismo sessuale nel piumaggio e nel peso, si contrappone la presenza di strie chiare trasversali dette “Croce di Sant’Andrea“ sul fondo castano delle scapolari nella femmina.
Gli adulti, pressoché vegetariani, si nutrono quasi esclusivamente di semi, germogli e bacche, mentre totalmente proteica – insetti e larve – è la dieta dei pulcini nelle prime tre settimane di vita: l’abbondanza di insetti in primavera, periodo di schiusa delle uova, è quindi molto importante per la sopravvivenza della Starna.
La Starna italica è molto legata ad ambienti rurali aperti e anche per questo è vulnerabile. Ama campi di cereali, erbai e pascoli con rare siepi basse e con bordi erbosi cespugliati. I terreni incolti aperti sono prediletti per la riproduzione e la nidificazione.